Mountain bike Piemonte - A due passi da Torino | ||
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S.
Durante: ho percorso domenica 19/9/2004 l'itinerario in oggetto
con partenza però da via Paganelli (Zona Industriale di Robassomero)
per evitare il tratto lungo la direttissima per Lanzo. Credo possa
essere utile segnalare quanto segue. - Al Km 15,76, il sentierino che scende al greto del torrente non è molto agevole: il passaggio, tra due ali di vegetazione che quasi non si vede, è breve ma ripido e scivoloso da farsi con bici a mano, anzi a traino. Sarebbe quasi meglio passare dall'altro lato della strada se non fosse per i grandi massi a protezione del ponte (salto di circa un metro e mezzo). - Poco più avanti, quando si dice "... verso la vicina cava (16,12 - proprieta' privata!), occorre continuare lungo il fiume (a piedi) per un centinaio di metri finche' si incontra una ampia sterrata ...", in realtà circa 10 metri dopo la lieve curva a destra verso la cava, si stacca a sinistra un comodo sentiero tra gli alberi (scovato al ritorno), tranquillamente percorribile in bici (a gambe sollevate pero', per evitare i rovi e le ortiche) di circa 80 metri, che raggiunge la suddetta ampia sterrata. Questo evita il lungofiume, che è faticoso e pericoloso (bici in spalla ed attenti alle serpi!). - Sarebbe di conforto segnalare che prima del ponte di Villanova, si incontrano lungo il percorso almeno due sbarre da valicare, comunque evidenziate sulla mappa. - Infine segnalo il ritorno alternativo lungo la strada comunale che passa per le località cascina Quarello, cascina Degiorgis, Vastalla e Robassomero che evita la trafficata direttissima di Lanzo. R. Gianotti: ho effettuato l'itinerario il 3 Gennaio 2005 riscontrando quanto segue. - Il sentierino prima del termine della recinzione dell'acquedotto (prima del Km 3,25) e' in alcuni punti poco agevole per la presenza di rovi, specialmente l'ultimo pezzo che collega (con discesina) il tratto che corre lungo il fiume con quello lungo la recinzione dell'acquedotto. In un punto specialmente i rovi sembravano quasi impenetrabili e solo con molta difficolta' sono riuscito a passare. Il problema potrebbe accentuarsi nella stagione calda con lo sviluppo della vegetazione. - Lo sterratone che si incontra dopo la cava del Km 16,12 e che prosegue fino al ponte di Villanova diventa, se bagnato, un pantano terrificante da percorresi a 2 Km/ora se non si vuole arrivare al ponte ridotti come statue di fango grigiastro. Sconsiglierei questo tratto dopo recenti piogge. - Un vecchio libro della Mulatero che conteneva itinerari lungo i corsi d'acqua del Piemonte descriveva un percorso parzialmente simile a questo, anche se molto piu' ridotto come sviluppo. Si partiva dalla chiesetta di Vastalla e si faceva un anello lungo le due sponde del fiume, tra i ponti di Villanova e Robassomero. Probabilmente dopo le alluvioni degli ultimi anni (il libro risale al 1992) tale itinerario non e' piu' percorribile, almeno secondo la descrizione originale. La cosa interessante, pero', e' che a un certo punto si parlava della possibilita' di vedere lungo il fiume i tronchi fossilizzati di primordiali sequoie, la cui scoperta risale ad alcuni anni fa. Il tratto interessato dovrebbe essere quello tra la cava e il ponte di Villanova, ma quando ho percorso l'itinerario non ho pensato di verificare questo particolare (ammesso che l'ultima alluvione non abbia portato via tutto). Se ci fossero ancora questi tronchi sarebbero, a mio parere, un punto di notevole interesse. Per ulteriori info: http://www.regione.piemonte.it/parchi/rivista/mag/archivio/angoli/21.htm |
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