Torino by bike - Le piste e i percorsi ciclabili | ||||
Si pedala meglio in
periferia di Raffaella Ramondetti (da "Il Giornale del Piemonte" del 26/01/2000) |
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Copenaghen, Amsterdam, Lione sono solo alcune citta' europee dove il mezzo a due ruote e' un trasporto urbano alternativo. Torino, con 70 chilometri di ciclopiste, fatica ancora. «Il progetto Torino Biciclette dovrebbe portare, in due anni, a 250 chilometri di ciclopiste» spiega Paolo Oddone, dirigente dell'assessorato per l'Ambiente. Nel '96 sono stati stanziati sei miliardi, ma in centro il sogno dei ciclisti sembra essersi fermato, per le proteste sulla diminuzione dei parcheggi. E' il caso delle ciclopiste di corso Galileo Ferraris, di corso Matteotti (ferma in piazza Solferino), o di via Bertola, bloccata in via Pietro Micca: qui, all'angolo con via Monte di Pieta', e' stato sistemato dal Comune un curioso scalino, forse segno di problemi politici interni alla divisione Ambiente. Tralasciando gli ironici destini delle ciclopiste centrali, la realta' in periferia sembra piu' positiva. Una ciclopista unisce Villa Cristina e le Vallette ai quartieri meridionali, benche' mancante di una passerella di superamento su corso Regina per la Pellerina. Da questa si arriva al Parco Ruffini, sulla bellissima pista in mattonelle di corso Telesio, e dal parco al vecchio stadio Filadelfia, poi, su corso Duca, fino al Castello di Mirafiori. Un altro percorso unisce la stazione Dora al Parco della Colletta: poi si puo' proseguire lungo il Po, a nord, fino alla Stura, o a sud, sulla sponda destra, fino al parco delle Vallere. Paolo Oddone sembra rassicurante sul futuro: «proseguono i lavori della ciclopista sul passante ferroviario, di quella lungo la linea tranviaria del 4, come nel parco del Meisino ed in strada del Portone, davanti al cimitero sud». Al momento le ciclopiste sono abbastanza sfruttate. «La percentuale d'uso della bicicletta per gli spostamenti urbani e' salita al 3,5%, rispetto all'1,8% del '95» commenta Luigi Spina, consulente al progetto. Secondo il monitoraggio in via Bertola, dal settembre '98 al dicembre '99, si sono registrati dall'8 all'11% passaggi di biciclette, sul totale dei veicoli. Forse la nostra citta' non raggiungera' i livelli di Amsterdam, in cui il 30% degli abitanti si sposta in bici, ma certamente gli «adepti» della cultura delle due ruote stanno crescendo anche tra i torinesi: si riscopre infatti un mezzo cosi' tradizionale quanto utile ad evitare il traffico. Senza considerare che la bici consente un risparmio di energia muscolare cinque volte superiore rispetto al pedone. «Non abbiamo ancora tante biciclette come nelle citta' del centro-nord Europa - conclude Oddone - non e' solo un problema di risorse, ma una cultura, una mentalita' che necessita di tempo per cambiare». Appuntamento allora sulle ciclopiste, non importa se in sella a una vecchia Graziella, a una mountain bike, o a un modello con cambi Shimano: bastano un paio di guanti, una sciarpa di lana, e magari una mascherina anti-smog. |
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Indice ciclopiste | ||||
Si ringrazia l'Autore, il Direttore
e la Segreteria di Redazione de "Il Giornale del
Piemonte" per aver permesso l'inserimento
dell'articolo su questo sito Per suggerimenti, idee, commenti contattatemi: E-mail Ultimo aggiornamento: 11 Marzo 2000 |