Mountain bike Piemonte - A due passi da Torino | ||
Cresta Grande | ||
Il percorso | ||
Lunghezza:
21,19 Km Tempo percorrenza: 2h 15' Cartografia: I.G.M. 1:25.000 56 III SO Rivoli e 55 III SE Giaveno - I.G.C. 1:50.000 n. 17 Torino Pinerolo e Bassa Val di Susa Periodo consigliato: tutto l'anno (da evitare dopo piogge recenti per presenza di fango) Tipo: asfalto 6,72 Km (32%), sterrato 14,47 Km (68%) Dislivello: circa 400 metri effettivi Difficolta': M.C.A. Effettuato il: 12 novembre 2000 Località di partenza: castello di Rivoli Descrizione: il castello rappresenta la principale attrazione turistica di Rivoli. Sin dal medioevo esisteva in questo luogo una casa-forte, posta a controllo dell'imbocco della Val di Susa. I Savoia ne fecero la propria residenza di corte a partire dal XIV secolo, apportando continue modifiche ed ampliamenti. Dopo essere stato incendiato dalle truppe francesi del Maresciallo Catinat, Vittorio Amedeo II ne affido' la ricostruzione dapprima a Michelangelo Garove e quindi a Filippo Juvarra. Il grandioso progetto venne pero' completato solo in minima parte. Dopo decenni di degrado e' stato infine restaurato dalla Regione Piemonte per essere adibito dal 1984 a sede del Museo d'Arte Contemporanea. Dal piazzale antistante la vista domina sul centro storico: in primo piano i campanili della Collegiata di Santa Maria della Stella e, a sinistra, vicino al parco di Villa Fiorito, quello della primitiva collegiata (riconoscibile per l'orologio provvisto di una sola lancetta). Piu' distante e' il corso Francia, un lungo rettilineo di circa 11 Km che collega la piazza Statuto di Torino con piazza Martiri della Liberta'. Tenendo presente che, dove non sia espressamente indicato, occorre seguire la direzione frontale o la traccia piu' marcata, iniziamo a percorrere il viale Papa Giovanni XXIII (0 Km), nelle vicinanze di due fontane. La piu' evidente e' costituita da una vasca in pietra ottocentesca all'interno della qualle l'artista toscano Marco Bagnoli ha realizzato un canneto formato da 56 tubi in alluminio che riprendono la forma del bambu', alti 5 metri e posizionati seguendo uno schema ad X detto quinconce, utilizzato dai romani per ottimizzare l'esposizione delle piante alla luce. L'acqua scorre all'interno delle canne per poi uscire all'estremita' superiore. La seconda, piu' defilata, venne realizzata dallo scultore Alloatti in occasione dell'esposizione che si tenne al castello nel 1906. Su un fianco, si ha dapprima la Manica Lunga (destinata in origine a Pinacoteca per la cospicua collezione di Carlo Emanuele I) e quindi la collinetta che ospita il Parco di S. Grato, dal nome della cappella ubicata in cima all'altura: un'area di 30.000 metri quadrati ereditati dal preesistente Parco della Rimembranza. Dinnanzi all'ingresso dell'ex-seminario (oggi occupato da due istituti scolastici), si continua sul viale card. M. Fossati (0,57). Al quadrivio che segue, svoltare a destra su via Fontana Costero (0,87). Giunti all'altezza di via Bellavista, si scende nel bosco su fondo sterrato (1,01). In questa zona la pianta dominante e' la robinia mentre generalmente e' il castagno quella che prevale. Superato l'accesso a Cascina Vachiero (2,02), si affronta la ripida rampa sulla sinistra (2,15). Le frequenti tacche rosse che si incontrano sono i contrassegni del sentiero Dora - Sangone ideato dalle Guardie Ecologiche Volontarie per collegare i due fiumi. Al culmine della salita (2,27), percorrere a sinistra la strada Pozzetto lasciandola dopo circa un centinaio di metri. Seguendo ora la strada delle Combe (2,40), si taglia il fianco meridionale del cordone morenico conosciuto come Cresta Grande. La strada va man mano restringendosi. Lasciato a sinistra il sentiero Dora - Sangone (2,94), si tiene al bivio seguente la sinistra (3,52). Prestando attenzione alle pietre presenti sul fondo, si raggiunge la strada Rosta - Corbiglia (4,14) che va percorsa a sinistra sino al cartello che segnala la fine del territorio comunale di Rosta (4,95). In questo tratto segnaliamo una curiosita': un pozzo, poco distante dalla strada (4,64), risalente al 1945, sul quale compare la scritta "Aquedotto (!) Potabile Corbiglia", realizzata evidentemente da persona che non aveva molta dimestichezza con l'italiano. Seguendo il cartello del civico 86 di via Rosta si arriva ad incrociare nuovamente il sentiero Dora - Sangone (5,42 - quadrivio). Percorrendo la strada S. Giorgio si evita, nei pressi di una fontanella, il percorso pedonale che sale alla strada Pozzetto (6,74) svoltando piu'avanti su strada Pioi (7,36). Tenendo la sinistra all'unico bivio degno di nota (8,68), si scende alla Provinciale 184 (8,98), toccando alcuni vigneti ed avendo dinnanzi agli occhi la sagoma del Truc Monsagnasco. Utilizzando la pista ciclabile, si procede verso Villarbasse: questo tratto pianeggiante consente di riprendere un po' il fiato e prepararsi per le fatiche successive. Quando la pista termina, all'altezza di strada Roncaglia, e poco prima della chiesetta di S. Quirico (edificio romanico risalente al XII secolo che conserva solamente nel campanile i tratti originari), si continua a destra (10,44 - via Tolay). Confluiti su via Rosta (10,62), si transita tra un muro di cinta ed uno di sostegno, lasciando quindi a destra la deviazione per il Mini Ranch (10,82). Al bivio seguente si seguono le indicazioni per borgata Vigne (11,50). Lasciando la strada di accesso a cascina S. Rosalia (12,48) e quella per Ca' di Paglia (12,84) si raggiunge in discesa un fontanone, alle spalle del quale si trova un masso erratico che affiora dal terreno, testimonianza della presenza in epoche remote del ghiacciaio valsusino (12,96). Si prosegue a destra (cartello Regione Carleve'), ignorando subito la strada con cartello "a fondo chiuso" (13,00). Si percorre la valletta compresa tra il Truc Carleve' ed il Pian Topie sino al cancello di una recinzione che racchiude all'interno un grosso albero (13,62). Prendendo il tratturo sulla sinistra si arriva ad un altro cancello (14,47). Da questo seguire diritto un largo sentiero sino ad incontrare una sterrata marcata (14,75). Ancora a destra si arriva alla strada di comunicazione tra la Provinciale 185 ed il lago Pessina (15,29), seguendola verso quest'ultimo. Si giunge cosi' al pilone dedicato dagli alpini rostesi alla Madonna le cui panchine in pietra offrono l'opportunita' di godere un momento di relax (17,28). Si riprende andando a destra, superando il grazioso laghetto Pessina, l'unico specchio d'acqua nella zona, protetto da uno steccato ed adiacente ad un bel prato. Alla prima curva si lascia il percorso principale per seguire la carrareccia con cartello di accesso vietato (17,49). Tenere per due volte la sinistra (17,57 e 17,85) raggiungendo un cartello in legno con scritta "strada Reano". Ignorata la strada sulla destra che risale alla cascina Vachiero (18,93), si passa oltre una stazione del metanodotto (19,52) ritrovando l'asfalto nei pressi di strada Giraud (19,96). Lasciando a sinistra la via Monginevro (20,16) si sbuca in piazza san Bartolomeo sulla quale si affaccia l'omonima chiesa eretta nel 1738 (20,77). Seguendo il corso al Castello si chiude il circuito con un ultimo breve strappo (21,19). Foto in alto: pilone dedicato dagli alpini rostesi alla Madonna |
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Galleria fotografica | ||
castello di Rivoli |
fontana dello scultore Alloatti |
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altra fontana antistante il castello |
ingresso ex seminario |
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chiesa di S. Bartolomeo (Rivoli) |
S. Quirico (Villarbasse) |
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pozzo Aquedotto (!) Potabile Corbiglia |
S. Grato |
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Altimetria relativa | ||
Indice percorsi | ||
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