Descrizione: anello da percorrere in senso antiorario. La parte iniziale si sviluppa all'interno del Parco La Mandria che comprende oltre alla parte cintata anche una zona esterna (preparco) per complessivi 6570 ettari. La zona cintata non è tutta fruibile dal pubblico, essendo in parte privata (pista di collaudo FIAT, campo di golf, ...), ma anche perché gli animali (soprattutto cervi e cinghiali) devono poter godere di una certa tranquillità. Dal parcheggio passiamo il ponte sul Ceronda ed entriamo nel parco dall'ingresso Druento. Costeggiamo il muro di cinta a destra sino all'ingresso Ponte Verde dove andiamo diritto sulla Rotta Gallino. Al culmine della salita giriamo a sinistra sulla Rotta del Roppolo ed in seguito ancora a sinistra sulla Strada dell'Uno. Giunti al Borgo Castello svoltiamo a destra portandoci verso la Rampa Ciuchè. Quando inizia la discesa prendiamo a destra la Strada del Due che dopo aver toccato la cascina Fornaci termina sulla Rotta Oslera. A sinistra arriviamo nei pressi dell'omonima cascina dove teniamo la sinistra passando nelle vicinanze della Villa dei Laghi che, come dice il nome, è circondata da alcuni specchi d'acqua. Superato il Ponte Rosso, raggiungiamo con un lungo rettilineo a destra la cascina Peppinella. Non essendoci altre strade rientriamo per lo stesso viale dell'andata e continuiamo poi con una discesa alla cascina Rubbianetta e alla successiva chiesetta di S. Giuliano. Giunti al muro di cinta, prendiamo a destra e, passato il ponte del Violino, giungiamo con un lungo rettilineo alla costruzione della Bizzarria, nata come punto di riposo durante le battute di caccia dei Savoia e luogo di avvistamento della cacciagione. Usciti all'esterno continuiamo a costeggiare sempre il muro con il fondo che tende a peggiorare. Svoltiamo a sinistra al guado sul Ceronda nei pressi di Truc di Miola ma, senza attraversarlo, prendiamo a destra una traccia che porta alla strada che collega La Cassa con Fiano. La percorriamo a sinistra e poi prendiamo lo sterrato (sulla destra) per l'azienza agricola e circolo ippico "La Collina degli Stivali". Al termine, saliamo su asfalto a sinistra a Baratonia continuando poi sullo sterrato alla sinistra della chiesa di S. Grato. Quando incontriamo il cartello del sentiero 41, scendiamo a sinistra e, dopo due tornantini, prendiamo il sentiero 41A che con tratto iniziale da fare con bici sollevata, ci consente di ammirare quel che rimane del castello di Baratonia. Dal ponticello di accesso ai ruderi, riprendiamo il sentiero che porta alla chiesetta di S. Biagio. Alla stessa si può arrivare stando sempre sul sentiero 41 che taglia però via il passaggio per i ruderi del castello ma risulta completamente ciclabile. Dalla chiesetta si segue la bella sterrata che porta alla strada asfaltata per Truc di Miola. Seguendola a destra ci si sgancia alla prima curva sullo sterrato che porta al Mulino del Basso e, lasciando poi a destra la stradina che risale a La Cassa, a cascina S. Ida. Oltre questa si attraversa la strada che collega S. Gillio con La Cassa seguendo di fronte una stradina con fondo in parte dissestato che porta verso Regione Pralungo. Quando si incontra una sterrata in migliori condizioni si gira a sinistra e, al suo termine, si segue lo stradone a destra. Poco più avanti si svolta a sinistra verso la Bizzarria e, senza entrare nel Parco, si costeggia il muro di cinta a destra. Si svolta quindi sulla sterrata per cascina Serviglia e, senza raggiungerla (cartello proprietà privata), si continua a sinistra su strada agricola verso il guado sul torrente Casternone. Superatolo, si sfrutta la pista ciclabile a bordo strada, per rientrare al parcheggio di partenza. Leggi di più