Valle di Susa
Mompantero Vecchio
directions_car da Susa si seguono le indicazioni per il Rocciamelone. Superato Urbiano, si lascia la deviazione per Seghino e quindi, dopo aver affrontato un paio di tornanti, si parcheggia l'auto nei pressi di una curva, su uno spiazzo situato qualche metro al di sotto della chiesa Madonna dell'Ecova (pressi ripetitore).
straighten 16,24 km
trending_up 900 m circa
access_time 3,5 ore
sort Difficoltà: difficile
equalizer asfalto 4,54 km (28%) - sterrato 11,70 (72%)
event da maggio a settembre
update Effettuato il 21 aprile 2002
map I.G.C. 1:50.000 n. 2 Valli di Lanzo e Moncenisio
map GIF
Descrizione: l'itinerario, ambientato sulle pendici del Rocciamelone (un tempo ritenuta la più alta vetta delle Alpi), prende avvio dalla chiesa Madonna della Quà o dell'Ecova, edificio risalente al 1601 (azzerare il ciclocomputer dinnanzi alla sterrata di accesso). Numerose le interpretazioni sull'origine del nome: il termine Quà deriverebbe da acqua e farebbe supporre l'esistenza di un qualche culto legato alla pioggia mentre Ecova deve essere messo in relazione con la regione dove è ubicata, detta del "colle escoato", ovvero scavato dall'acqua, con presenza di grotte. Lungo il percorso, numerose lapidi commemorano i caduti partigiani della Divisione Stellina, che operò in zona durante la guerra di liberazione e che viene ricordata ai nostri giorni anche da una gara internazionale di corsa in montagna: il trofeo Challenge Stellina. Iniziamo la salita arrivando al bivio per il Rocciamelone (1,88), dove, svoltando a destra, incontriamo presto il fondo naturale. Lasciamo poi la strada per Chiamberlando/Fago/Sevine (3,31), dalla quale arriveremo più tardi, proseguendo verso Mompantero Vecchio. Dal bivio che precede le case (7,49) prendiamo la carrareccia sulla sinistra che termina, dopo un tornante, presso una costruzione in cemento dell'acquedotto (7,88). I principianti possono concludere qui il giro. Gli altri proseguiranno invece sul sentiero che dopo qualche decina di metri ci costringe a scendere dalla sella. La pendenza (media del 30%!) si impenna improvvisamente costringendoci a sforzi disumani. Il sentiero, pur non essendo molto lungo (circa 500 metri in lunghezza), porta via una ventina minuti (che sembrano interminabili), metà dei quali spesi nelle numerose e provvidenziali soste per riprendere il fiato. Tenendo ad un bivio la sinistra (8,10 - in realtà l'altra traccia è appena percettibile), arriviamo ad incrociare il sentiero 559 che scende dall'Alpe Tour (8,35), che seguiamo a destra. I più esperti riusciranno a farlo praticamente per intero senza scendere dalla sella, mentre gli altri (anche per prudenza) affronteranno i tratti più impegnativi a piedi. La parte più difficile è quella che precede l'arrivo alla sterrata per Fago / Solietti, in quanto il fondo si riduce praticamente ad una pietraia. Lasciata una deviazione sulla sinistra (9,19), alla successiva (9,64) si punta (a sx) verso una costruzione dell'acquedotto per poi raggiungere un pianoro con vasca antincendio nei pressi del quale c'è anche una fontana ed una lapide commemorativa (9,82) Seguendo lo sterrato verso Chiamberlando, perveniamo, dopo una serie di tornanti, al bivio per Mompantero Vecchio (12,82), dal quale non resta che rientrare alla macchina seguendo il cammino dell'andata. È possibile sfruttare, come variante, l'impegnativo sentiero che, tagliando la strada asfaltata ed attraversando la borgata Braida e la sterrata per Bianco, arriva alle spalle della chiesa Madonna dell'Ecova.
Mompantero Vecchio
sentiero di collegamento con il 559
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Ultimo aggiornamento: 26 ottobre 2024
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