Valle di Susa
Torre del Colle
straighten 30 km
trending_up 1194 m circa
access_time 4 ore
sort Difficoltà: difficile
event tutto l'anno tranne inverno
update Modificato il 28 settembre 2024. Prima versione 13 gennaio 2002
map I.G.C. 1:50.000 n. 17 Torino Pinerolo e Bassa Val di Susa
warning alcuni tratti su sentiero stretto ed esposto. Qualche breve passaggio a spinta. Nella discesa dalla Seia c'è un tubo dell'acqua scoperto in un paio di punti che risulta insidioso se si passa sopra con le ruote.
map ONLINE
gps_fixed TRACCIA GPX
Descrizione: da Villar Dora raggiungiamo la piazza Martiri della Libertà di Almese. Superato il ponte sul torrente Messa, prendiamo la via San Sebastiano e poi la via Sonetto. Svoltiamo quindi per via Madonna della Neve giungendo alla omonima chiesa. Continuiamo per Magnetto e poi per il pilone della Costa, punto panoramico parzialmente oscurato però dalla presenza di alberi. Si continua con salita piuttosto impegnativa lasciando a sinistra il percorso delle Guardie sino al monumento con cappello degli alpini dove abbandoniamo la direzione per Madonna della Bassa ed imbocchiamo invece il sentiero a loro dedicato. Giunti alla borgata Acquarossa, saliamo per poche decine di metri sulla strada asfaltata per Pascaletto e riprendiamo quindi il sentiero. Ignorata la deviazione dell'Anello Ceronda sulla destra, prima di arrivare all'attraversamento del torrente Messa, continuiamo diritto, evitando il proseguimento del percorso Alp45, e, toccando un paio di baite, sbuchiamo sulla strada del colle del Lys (sbarra) in corrispondenza di un impianto di clorazione dell'acquedotto. Procediamo in discesa sull'asfalto svoltando poi per borgata Favella. Passiamo nei pressi della chiesa di S. Giuseppe e teniamo ai bivi la sinistra. La strada termina presso una casa privata, prima della quale scendiamo su uno sterrato a sinistra con segnavia sino alla borgata Giorda superiore. Passate le case, al primo tornante, continuiamo sul sentiero di fronte (percorso Alp45) e, sbucati su una strada, andando a destra, individuiamo lo sterrato sulla sinistra che porta a Montecomposto. Attraversata la strada per Celle, proseguiamo sullo sterrato per Sala e poi per l'area attrezzata di San Pancrazio, dal nome della chiesetta eretta su un preesistente pilone dedicato inizialmente a VertumNus, dio della natura dei Celti, e poi a Pancrazio, martire della legione Tebea. Al pilone venne successivamente aggiunto un locale, oggi identificabile con l'abside della chiesetta, affrescato con pitture risalenti alla prima metà del 1400, eseguite forse per ordine dei Provana: insieme ai ritratti di una Madonna con Bambino, San Pancrazio con la palma del martirio, Giovanni Evangelista con il calice, San Bernardino da Siena insieme ad un vescovo (forse San Giovanni Vincenzo eremita) e San Rocco, compare infatti anche il simbolo della famiglia (un tralcio di vite). Superata una sbarra, proseguiamo per la collina della Seja, armata durante la seconda guerra mondiale con una batteria antiaerea dotata di 3 cannoncini, posta a protezione di importanti obiettivi come il dinamitifico Nobel e gli stabilimenti Fiat. Ai nostri giorni non è rimasta più alcuna traccia delle camerate in legno, delle stalle per i cavalli, del lavatoio, di una chiesetta in pietre intonacate e dei camminamenti lastricati che collegavano le postazioni ed i vari edifici. Sono sorti invece, ad opera dei volontari, quale auspicio di pace, un altare in pietra ed una croce in legno. Se vi portate sulle roccette situate nei pressi della croce, potrete godere di un formidabile panorama che spazia sul fondovalle, tagliato in due dalla Dora e dall'autostrada, sulla Sacra di San Michele, sulla collina di Torino e su numerose vette quasi sempre innevate. Il cammino continua lungo il declivio roccioso (ad un bivio lasciare a sinistra le indicazioni del "Gir d'la Seia"), con un paio di tratti brevi ma impegnativi a causa della pendenza sostenuta e del fondo sconnesso. Si sfiora un osservatorio militare, sul cui muro riconosciamo il fascio littorio, simbolo del regime fascista (quello stesso che nel 1928 soppresse il comune di Villar Dora accorpandolo ad Almese, sino all'anno 1955 quando venne nuovamente costituito), e successivamente la ben conservata Torre del Colle, eretta con funzione di avvistamento alla fine del XIII sec. Adiacente ad essa, c'era un tempo una chiesetta romanica dedicata a S. Lorenzo, di cui non rimane putroppo più traccia: ai nostri giorni è sorto invece un ripetitore, decisamente antiestetico e piuttosto fuori luogo. Transitati tra le case della frazione, ad una curva della strada dove si trova il pilone dedicato a S. Antonio di Padova, svoltiamo a sinistra e su sentiero andiamo ad agganciare la via Francigena (al quadrivio prendere a sinistra). Ritorniamo a Villar Dora percorrendo la via Roma e la via Fortunato Perino. Giunti alla cappella di San Rocco, imbocchiamo la strada alla destra della costruzione che su selciato aggira il castello, uno fra i meglio conservati di tutto il Piemonte, che domina dall'alto le case del paese. Inizialmente, nel 1200, vi era un ricetto formato da tre torri collegate tra loro da un muro. Fu sotto i Provana che cominciò ad assumere l'attuale aspetto di casaforte: essi realizzarono tra l'altro la torre cilindrica e la splendida facciata con decorazioni in maiolica. Dopo il saccheggio, nel 1691, da parte dei soldati francesi del generale Catinat, l'opera di ampliamento e restauro è stata portata avanti dal conte Antonielli d'Oulx (che ottene la proprietà a metà del 1800) e dai suoi eredi. Giunti alla chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, teniamo la destra ritrovando la piazza da cui abbiamo iniziato.
Madonna della Neve
pilone della Costa
Per suggerimenti, idee, commenti contattatemi: E-mail
Vietato l'uso di testi e immagini contenuti in questo sito senza consenso degli Autori
Si declina qualsiasi responsabilità per eventuali errori, imprecisioni, incidenti e danni di ogni sorta
Ultimo aggiornamento: 3 ottobre 2024
Vietato l'uso di testi e immagini contenuti in questo sito senza consenso degli Autori
Si declina qualsiasi responsabilità per eventuali errori, imprecisioni, incidenti e danni di ogni sorta
Ultimo aggiornamento: 3 ottobre 2024