Valle di Susa
Tre Croci
directions_car da Bardonecchia si prende la SP216 per Melezet/Colle della Scala. Al km 2,750 si scende a sinistra (indicazioni) al parcheggio degli impianti sciistici di Les Arnauds (vicinanze cimitero).
straighten 10,02 km (solo andata)
trending_up 1010 m circa (925 andata + 85 ritorno)
access_time 4 ore (ritorno incluso)
sort Difficoltà: difficile
equalizer asfalto 0,73 km (7%) - sterrato 9,29 (93%)
event da giugno a settembre
update Effettuato il 16 settembre 2001 e 23 giugno 2002
map I.G.C. 1:25.000 n. 104 BARDONECCHIA MONTE THABOR SAUZE D'OULX, 1:50.000 n. 1 Valli di Susa Chisone e Germanasca
map GIF
Descrizione: itinerario molto impegnativo, ben oltre le possibilità di un biker con media preparazione. In quest'ultimo caso, per apprezzarlo, bisogna vederlo nell'ottica di pedalare quanto più si può, alternando tratti a spinta dove la pendenza è più accentuata o per riprendere un pochino il fiato. Nonostante lo sforzo non comune, merita senz'altro per il magnifico panorama che si gode dal poggio Tre Croci: da qui si domina infatti tutta la conca di Bardonecchia, con possibilità di spaziare anche sulla valle della Rho, sugli impianti di risalita del Colomion e sul Pian del Sole. E poi, al ritorno, ci aspetta la divertente e traballante discesa (stile morbo di Parkinson, per intenderci). Dal poggio, si consiglia di proseguire sin oltre il termine della strada dove si possono osservare numerosi esempi di opere militari. Dall'uscita del parcheggio (0 km) attraversiamo il ponte sul rio Fosse e quindi, tenendo la destra (0,05), avanziamo tra le case di Les Arnauds, lasciando la deviazione per Pian del Sole (0,12) e passando poi a fianco della parrocchiale di S. Lorenzo Martire (0,23). Pervenuti alla cappella di S. Ubaldo (0,56), occorre prendere il sentiero alle spalle dell'edificio che diventa presto una stradina sterrata. Si attraversa quindi la SP 216 (0,73), continuando sul lato opposto lungo la "passeggiata del canale", aperta solamente a pedoni e velocipedi. Si passa in seguito sotto la grossa condotta che alimenta la centrale Melezet (1,30), sita poco più in basso e costruita nel 1979. Viene alimentata dal bacino "Sette Fontane" posto all'imbocco della Valle Stretta mentre la vasca di carico si trova nelle vicinanze delle Gr. Paradiso. In precedenza, dette acque arrivavano sino alla centrale di Bardonecchia, attraverso due condotte che attraversavano il centro abitato lungo una delle vie principali. L'interferenza con le abitazioni ha portato alla realizzazione della nuova centrale dotata di un gruppo turbina-alternatore da 5 MW. Giunti al ponte sul torrente della Rho, si evita di attraversarlo prendendo la sterrata ex militare sulla sinistra (2,08) che si inerpica sin da subito con decisione. Al km 5,77 si incontra l'ultima fontana mentre, presso uno dei tornanti che seguono, segnaliamo una deviazione poco pronunciata e nascosta dalla vegetazione (6,75): si tratta di un'altra strada militare mai ultimata che si addentra nel vallone del Pissat ideata per ricollocare ad una posizione superiore la 35a batteria G.a.f. (posizionata lungo la strada della salita), al fine di migliorarne il campo di tiro. Si arriva quindi alle Tre Croci (7,94) dove ci possiamo concedere una meritata pausa. Da qui in avanti, il fondo stradale tende a peggiorare. Si sfiorano i resti del ricovero Rossero (8,74) arrivando quindi alla base di una conca detritica, dopo un tratto in cui la strada è praticamente diventata una pietraia. Nei pressi dell'ingresso di una polveriera (9,45), la strada inizia a perdere quota. Si toccano i resti della teleferica di collegamento con Melezet (9,64), adiacente a quello che dovrebbe essere uno degli ingressi della batteria in caverna B3. In zona se ne incontra un'altra simile (la B4), salendo verso la Punta Quattro Sorelle. Vennero costruite negli anni che precedettero la seconda guerra mondiale ed armate, ognuna, con 6 cannoni da 75/27. Richiesero un notevole impiego di uomini e materiali: basti bensare che la sola galleria principale della B3 misura 150 metri in lunghezza; se a questa aggiungiamo anche i locali di servizio e le gallerie di collegamento si superano i 400 metri di sviluppo! Si consiglia di continuare su sentiero lasciando una prima traccia che a sinistra (9,66) porta ai resti del ricovero Turiccia. Si incontra quindi la pietra di confine con inciso l'anno 1947 (9,80), che ricorda come prima di tale data il territorio in cui ci stiamo addentrando apparteneva all'Italia (come anche la Valle Stretta e lo Chaberton!). Si può concludere la gita una volta arrivati alle piazzole della batteria di Monte Gasparre (10,02), costruita nell'ultimo decennio del 1800 con lo scopo di tenere sotto controllo la Valle Stretta, il Colle della Scala e il Col des Acles. Davanti ai nostri occhi si staglia possente la sagoma della Guglia Rossa. Sul versante della montagna si notano invece le aperture delle casematte della batteria B3. Rientro sulla strada dell'andata.
ruderi Ricovero alle Tre Croci e, sullo sfondo, Punta Quattro Sorelle
Batteria di Monte Gasparre
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Ultimo aggiornamento: 8 ottobre 2024
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